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Formazione > Formazione professionale Iniziale > Alternanza Scuola-Lavoro

Alternanza Scuola-Lavoro

Nel quadro della riforma acquista una valenza nuova l’alternanza scuola-lavoro: pur richiamando esperienze già presenti soprattutto negli Istituti Tecnici (Area di progetto) e negli Istituti Professionali (Terza Area), le attività in alternanza assumono nella riforma un significato nuovo: non sono aggiuntive, bensì costituiscono una parte del piano di studio curricolare.
L’alternanza non è un obbligo, bensì un'opportunità, non riguarda solamente percorsi formativi che tradizionalmente sono stati più interessati ad esperienze di contatto diretto con il mondo del lavoro, non è, insomma, un percorso di recupero limitato ad alcuni indirizzi, bensì un’innovazione che valorizza il carattere formativo dell'esperienza pratica rispondendo ai bisogni individuali di formazione e ai diversi stili cognitivi.
Il percorso in alternanza deve essere progettato, attuato e valutato dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese e con le rispettive associazioni di rappresentanza, con le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, con enti pubblici e privati, compresi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Il progetto formativo prevede i contenuti, i tempi, il calendario, le modalità, gli obiettivi e le finalità del percorso di alternanza scuola-lavoro.
In definitiva, l’alternanza scuola-lavoro, trovando una collocazione normativa definita, dovrebbe dare avvio a un progressivo avvicinamento tra formazione e lavoro, tra scuole e imprese.

Quali sono le finalità dell’alternanza?
L’alternanza scuola – lavoro si propone di:

  1. favorire il raccordo tra la formazione in aula e l’esperienza pratica;
  2. arricchire la formazione con l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro;
  3. favorire l’orientamento;
  4. realizzare un organico collegamento tra istituzioni scolastiche, mondo del lavoro, società civile;
  5. mettere in relazione l’offerta formativa con lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

Cosa si richiede ai soggetti coinvolti?
La scuola deve:

  • garantire la coerenza del percorso formativo;
  • individuare la realtà lavorativa (azienda, studio professionale, ufficio) da coinvolgere;
  • definire le modalità di collaborazione;
  • progettare quali delle attività didattiche di aula si possano sostituire con attività da realizzare nel contesto lavorativo;
  • individuare le competenze, conoscenze e abilità da promuovere mediante il percorso in alternanza;
  • definire le modalità di valutazione e di riconoscimento dei crediti acquisiti mediante il percorso in alternanza.

Gli studenti devono impegnarsi a:

  • svolgere le attività previste dal progetto formativo;
  • seguire le indicazioni dei “tutor”;
  • rispettare le norme in materia d’igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;
  • mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni, conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti durante lo svolgimento del progetto formativo.

In sostanza, essi devono osservare in situazione reale come funziona il lavoro, comprendere quali competenze richiede e analizzare le proprie reazioni, i propri interessi, le proprie inclinazioni. L’azienda o ente pubblico/privato si impegna:

  • a permettere, secondo quanto concordato, ai “tutor” scolastici di accedere alle proprie strutture sia prima dell’attività, per raccogliere informazioni, sia durante la stessa per monitorare il percorso;
  • ad accogliere presso le sue strutture gli studenti dell’istituto secondo le modalità ed i tempi contenuti nel progetto formativo;
  • a individuare alcuni propri dipendenti come tutor; il personale individuato deve collaborare con i tutor scolastici, assicurando l’accoglienza iniziale, l’assistenza per il periodo di alternanza scuola-lavoro, la certificazione delle presenze effettuate dagli studenti, la valutazione finale dell’esperienza attraverso strumenti predisposti dalla scuola in collaborazione con l’azienda.

Aspetti centrali del progetto di alternanza risultano l’individuazione delle figure dei tutor scolastici e aziendali e la valutazione e certificazione delle competenze e dei crediti formativi acquisiti dagli studenti.
Nell’anno scolastico 2004/2005 sono proseguiti nella Regione Veneto, sulla base di un Protocollo d’Intesa stipulato tra la Regione Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, le Associazioni Imprenditoriali, l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto e le Organizzazioni Sindacali Confederali, i progetti sperimentali di alternanza avviati nell’anno scolastico 2003/2004 in venti scuole superiori, appartenenti a ordini diversi. La sperimentazione aveva l’obiettivo di:

  • individuare e definire le caratteristiche fondamentali di un percorso di alternanza che possa costituire un modello di riferimento per gli istituti scolastici;
  • favorire la diffusione di tale innovazione in un numero crescente di istituzioni scolastiche.

Nell’anno scolastico 2005/2006 verranno realizzati progetti di alternanza scuola-lavoro da parte di cinquantuno istituzioni scolastiche statali e paritarie e quindici progetti di alternanza scuola-lavoro in Impresa Formativa Simulata; i progetti sono stati approvati e finanziati dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. La sperimentazione dell’alternanza verrà sostenuta da azioni di formazione e di sensibilizzazione rivolte ai diversi soggetti coinvolti nei progetti di alternanza, azioni che saranno finanziate dalla Regione Veneto e dall’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto.

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