Le aziende italiane che operano nei paesi extracomunitari possono inviarvi lavoratori italiani. Poiché con alcuni paesi non sono stati stipulati accordi di sicurezza sociale, è intervenuta la legge 398/87 a garantire la tutela dei lavoratori impiegati.
L’azienda che intende operare in un paese extra U.E. deve ottenere dal Ministero del lavoro un’apposita autorizzazione preventiva, dopo che il Ministero degli Affari Esteri ha accertato l’esistenza di garanzie per la sicurezza dei lavoratori (infatti a volte l’autorizzazione viene temporaneamente sospesa se vi è uno stato di guerra o comunque di pericolo).
I lavoratori italiani che intendono lavorare nei paesi extracomunitari devono iscriversi ad una apposita lista tenuta dalla Direzione Regionale del Lavoro (struttura periferica del Ministero del Lavoro), la quale assegna un numero di iscrizione, da conservare per tutte le successive assunzioni. L’azienda potrà poi procedere alla richiesta nominativa del lavoratore prescelto, il quale otterrà il nulla – osta all’assunzione, sempre dalla Direzione Regionale del Lavoro.
I contratti di lavoro stipulati per il lavoro in paesi extracomunitari debbono prevedere:

• Che il trattamento economico – normativo offerto non sia complessivamente inferiore a quello previsto in Italia per la stessa categoria;
• Che, se il datore di lavoro intende trasferire il lavoratore presso una consociata estera, garantisca la parità di trattamento economico;
• Che, se il Paese di impiego impone restrizioni valutarie, il lavoratore possa trasferire in Italia la quota di valuta trasferibile delle retribuzioni, nel rispetto delle norme valutarie dei due Paesi;
• Che sia stipulata a favore del lavoratore un ‘assicurazione per ogni viaggio per e dal paese di impiego, per i casi di morte o invalidità permanente;
• Il tipo di sistemazione logistica;
• L’impegno del datore di lavoro ad apprestare idonee misure di sicurezza ed igiene del lavoro.

Info
Direzione Regionale del Lavoro – Campo San Polo 2171 – 30125 Venezia – tel. 041 2726411